mercoledì 21 novembre 2018

Ogni anno è sempre uguale



Oggi sono undici anni che il mio amato papà ci ha lasciato, ed ogni anno oggi come allora è sempre lo stesso dolore. Tutti ti dicono che con il tempo passa, ma sinceramente si passa, ma non fa male solo se non ci pensi, perché io quando mi fermo a pensarci sto male, anzi sto malissimo. Ogni volta ho un colpo al cuore, ogni volta ho tanta rabbia dentro, perché non doveva andare così, era giovane e aveva ancora tanto tempo. Da allora onestamente, non riesco più a vivere come se nulla fosse, non posso, non ci riesco. Ho sempre il timore che da un momento all'altro possa accadere qualcosa alle persone che amo, che tutto, che la mia felicità possa nuovamente essere distrutta. Bisognerebbe vivere sempre al 100% perché non sappiamo mai cosa accadrà. Lui era un grande uomo, (ma cosa lo dico a fare, non sarei qui a scrivere se non fosse così) un grande lavoratore che ha passato la sua vita, a rimandare quello che voleva fare, ha lasciare i suoi sogni chiusi in quel cassetto dove sono sempre stati. Perché prima la sua famiglia, e ha lottato con tutte le sue forze per costruirsela, poi noi figlie, poi il lavoro, poi, poi, poi.... Ma chissà perché non ce la godiamo al pieno questa vita? Chissà perché oltre a far progetti, ogni tanto non apriamo quel cassetto e poco alla volta una soddisfazione non ce la prendiamo? Chissà perché ogni tanto non ci ricordiamo che non siamo eterni? Avrei ancora mille cose da raccontargli, mille consigli da chiedergli, mille risate da fare insieme... E oggi ancora, sto male per quella volta che gli ho risposto male, per quella cosa che non gli ho detto, per quel bacio che non gli ho dato. Perché non ci pensiamo che non è detto che ci sia un altro momento... Negli ultimi anni, con mio grande dispiacere, ho dovuto vivere direttamente (anche se in realtà potevano non interessarmi) situazioni davvero brutte (per come sono fatta io), tra due fratelli, due fratelli che credevo avessero una bella famiglia, una solidità nel rapporto, che ai miei occhi avrebbero potuto sempre contare l'uno sull'altro qualsiasi cosa sarebbe accaduto. Perché secondo me, è questo ciò che conta in un rapporto... Esserci!! In realtà, quel rapporto, si è sgretolato al primo colpo di forte vento. Vento, che si poteva domare se ci si teneva per mano. Ed è così che io cerco di vivere la mia vita, tenendo per mano le persone che amo, anche se non posso esserci sempre fisicamente, ma loro devono sapere che io ci sono e ci sarò sempre, anche se non ci sentiamo tutti i giorni, se non ci vediamo tutti i giorni. Perché i miei genitori, è questo quello che mi hanno insegnato, che nulla conta più del rispetto, che i beni materiali, una volta chiusi gli occhi, li lasciamo qui. Che quando devi affrontare una brutta malattia, come è successo al mio papà, puoi avere tutti i soldi di questo mondo, ma se non hai al tuo fianco le persone che ami, sei un uomo povero. Lui, fino all'ultimo giorno, si è preoccupato di noi, le sue donne, neanche un istante l'ho sentito lamentarsi che LUI stava morendo, che LUI stava soffrendo, ma si preoccupava di noi, che eravamo li con lui e non con la nostra famiglia, con i nostri figli. E il suo ultimo pensiero è stato per sua moglie, per la mia mamma che aveva bisogno di noi e noi di lei. Questo è ciò che conta!! Quindi, non lasciamo nulla in sospeso per chissà quale giorno, non rimandiamo le cose importanti, viviamo al pieno ogni giorno perché domani forse non avremo il tempo che crediamo.  E ditemi voi, io oggi, anche se sono passati undici anni, come faccio a non essere ancora arrabbiata con chi me lo ha portato via, con chi non mi ha dato il tempo di chiedergli scusa se gli avevo risposto male, non mi ha lasciato il tempo per un altro bacio, per altre risate. 
Mi hanno detto raccolga i fiori più belli del suo giardino. 
Ma proprio il nostro fiore volevi?


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